Carlo, un’altra vittima per il moloch della velocità


Ora è toccato a lui… il prossimo? Prosegue,nella completa afasia ed inazione di tutti,  la stupida, tremenda strage di tante giovani vite.

Carlo Fiorentini, 29 anni, allenatore di calcio delle serie minori, amico di tanti ragazzini appassionati di calcio, ex allievo del Liceo di Ceccano, è morto venerdì 29 gennaio, alla sera, di fronte al luogo di divertimento per eccellenza in questo territorio.

Che contrasto! Da una parte le  luci accese, le pellicole e i videogiochi, le pizzerie e i gelati, e dall’altra un groviglio di  lamiere, risultato del folle scontro frontale di due automobili.

Ancora una  giovane vittima del mito della velocità, della fretta, degli impegni… Non c’è espressione più precisa che “vittime della strada”: sono davvero vittime ma il “della strada” non indica la responsabilità, non rivela il carnefice, indica soltanto il luogo.

A luglio scorso, di fronte ad una tragedia simile, scrivevo “Non possiamo continuare a prendercela con il destino, ad imprecare contro Dio: è una strage che ci è imposta dal nostro modo di vivere. Tutti noi, proprio perché non facciamo niente, perché omettiamo di intervenire, siamo i carnefici di Federico e Antonio. Tutti noi, che ci nascondiamo dietro il dito del “… ma, fanno tutti così…”, abituati a lasciar correre tutto, pur di non avere fastidi, a riempire di soldi le tasche dei nostri figli, purché non scoccino, ad accettare che, piccolissimi, già rientrino tardi di notte,  ad accettare di essere lì a letto, svegli, a temere che qualcuno venga a suonare il campanello con la notizia tragica. Tutti noi: quelli che non dicono niente contro il divertimentificio che considera i nostri giovani come carne da macello; che non dicono niente contro la quasi assoluta mancanza di controlli, che accettano la strage che fa più vittime di una guerra combattuta”.

E’ necessario che cambiamo modo di vivere, che comprendiamo in quali terribili strumenti di morte possano trasformarsi le nostre auto se le conduciamo senza attenzione, senza rispetto delle regole, magari sotto l’effetto di sostanze psicotrope. E necessario che chiediamo a gran voce maggiore sicurezza passiva nelle strade, migliore segnaletica, più attenta sorveglianza, senza cedere a logiche di profitto o alla trascurataggine.  E’ necessario che i responsabili della circolazione stradale spendano più impegno nella ricerca di strade più sicure, dell’eliminazione dei pericoli. E’ necessario che il potere politico comprenda che il mancato investimento in politiche di sicurezza stradale  uccide, e spesso uccide giovani vite.

Ne va delrosala vita. Ne è andata della vita di Carlo, di  cui siamo tutti tragicamente e solidalmente carnefici

Pregherò per Carlo, cui spero Dio abbia aperto le sue braccia e lo abbia accolto assieme al mio Francesco. Pregherò anche di più per noi, cittadini di questo paese, perché riassumiamo le nostre responsabilità e non ci nascondiamo dietro la solita frase del destino…

Ricordo un passo terribile del vangelo: erano accaduti due fatti tragici, il crollo di una torre che aveva ucciso coloro che vi si trovavano, ed una strage compiuta dai soldati romani. La gente si faceva le stesse domande che ci facciamo noi: perché sono morti? Dio dov’era?, che destino…

Ecco il brano, nella versione di Luca, al cap. 13, 1- 5

… si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: ”Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei per avere subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.

Gesù pone fine a tutte le nostre elucubrazioni sul perché della morte: viviamo in un mondo in cui possomo accadere tante cose, alcune di esse però sono facilmente evitabili. Eppure accadono per la nostra irresponsabilità…

Pietro Alviti

Pubblicato il 30 gennaio 2010 su Uncategorized. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 7 commenti.

  1. Madonna mia…….c’aveva 28 anni sto ragazzo. Quando ti capita di sentire certe cose ti si stringe forte il cuore…..Un conto è morire vecchi, per esempio a 70,75,80 ecc ecc anni. Ben diverso è,invece, morire prematuramente…….Porgo i miei primi (e,purtroppo, anche ultimi) saluti a un ragazzo morto prima del tempo………La sua vita è stata “spezzata” come il vento sradica le piante e distrugge i fiori………………………
    (non sono alunno di questo Liceo…….ho 23 anni,mi sono diplomato a Frosinone all’Itis A.Volta e faccio ferroviere nella Capitale a Roma Tiburtina)

  2. Avatar di massimo taglioni massimo taglioni

    Nella notte di venerdì scorso un ragazzo torna a casa a bordo della sua utilitaria, un bravo ragazzo, calmo, tranquillo, ha da qualche mese concluso i suoi studi laureandosi in scienze motorie, ha in mente un progetto di vita insieme alla sua fidanzata che ha appena accompaganto a casa sua.
    Un attimo, è tutto finito, stroncato dall’incoscienza della “persona” alla guida di una Porsche lanciata contro mano a forte velocità nel tentativo assurdo di superare la fila di auto creatasi all’uscita del Centro “Le Fornaci” alle porte di Frosinone.
    Due tragedie umane, da una parte quella di chi perde la vita incolpevolmente e inconsapevolmente, della sua famiglia oramai distrutta, dei suoi affetti, dall’altra quella sempre più frequente di una gioventù sconsiderata, arrogante come gli oltre 300 cavalli sbrigionati dal motore della Porsche in pochi metri fatali, priva di buon senso, assolutamente irrispettosa delle regole.
    Adesso ci saranno le indagini, probabilmente un rinvio a giudizio per omicidio colposo: praticamente nulla in confronto alla gravità e irrecuperabilità del danno arrecato.
    Ma l’individuo alla guida della Porsche è veramente l’unico responsabile? A mio avviso no, è solo colui che ha tirato il grilletto di un’arma impropria quale è un’auto potentissima in mano ad un idiota.
    C’è però il contesto nel quale il fatto è avvenuto: un Centro Commerciale con Multisala cinema, quello de “Le Fornaci” a Frosinone, la cui apertura ha devastato la viabilità della zona, creando file di automobili negli orari di apertura e continue situazioni di pericolo determinate da automobilisti che, pur di abbreviare la coda, combattono all’arma bianca amplificando il pericolo con inversioni e sorpassi vietati.
    Ma perché tutto questo? E’ semplice: il Centro Le Fornaci ha un immenso parcheggio che, se parzialmente asservito alla viabilità creando una complanare interna al Centro stesso, potrebbe alleviare la gravissima situazione che ho descritto.
    Ma perché allora non è stata creata la complanare? Altra risposta semplice: perché i gestori del Centro Le Fornaci hanno messo a reddito il parcheggio esigendo il pagamento per la sosta, amplificando ancor più i tempi di accesso e deflusso a causa dei tempi di esazione; intanto la coda esterna sulla strada comunale si allunga, gli animi degli automobilisti si scaldano, le infrazioni al codice della strada si moltiplicano e, venerdì sera si è arrivati alla annunciata tragedia.
    In un Paese “normale” il Centro Le Fornaci non avrebbe dovuto avere il permesso di aprire se non dopo aver risolto in modo sostanziale i gravi problemi di viabilità descritti.
    In un Paese “normale” chi ha autorizzato un simile scempio, in spregio di qualunque regola di buon senso ma in ossequio all’unico regola che sembra valere, quella del più forte, oggi dovrebbe essere preoccupato e correre ai ripari in modo sostanziale e risolutivo.
    Ma noi non viviamo in un Paese “normale” quindi, passato il clamore di questi giorni, della cosa nessuno si interesserà più fino alla prossima tragedia. E così sia.

  3. Avatar di lucia colafranceschi lucia colafranceschi

    Caro prof, un articolo, il suo, davvero toccante… basta con queste morti assurde… non riesco a credere come sia possibile che dopo una serata di assoluto divertimento una giovane vita venga spezzata di nuovo sull’asfalto… i commenti, le ricostruzioni, le testimonianze, tutto sembra confermare l’assoluta innocenza del povero carlo… che per un tragico destino si è trovato su quella maledetta strada nel momento sbagliato… proprio quando c’era chi azzardava un sorpasso fatale… è ingiusto… la speranza ora è che la sua anima venga accolta al più presto tra gli angeli del paradiso…

  4. …CARLO….il sorriso di un ragazzo divertente e pacifico…portato via troppo presto da un’irresponsabilità che sempre più contraddistingue i giovani…Prof, son d’accordissimo con lei…ai giovani vanno insegnate le regole della vita, il senso del dovere, il rispetto….non l’apparire…son figlio di e ho la Porsche…è questo ciò che conta! No, non è giusto…ma questo grido non può spegnersi per l’ennesima volta….imparate a dire di no, cari genitori e non riempiamo di si ogni minima richiesta…Ciao Carlo…..ciao e continua a tirare calci al pallone con ANTONIO e FEDERICO….

  5. eppoi non era neanche colpa sua…………………………………poveraccio……..una vita finita in malo modo…………….

  6. La figura di Carlo per me è associata ad una breve fase della mia adolescenza, quella delle prime cotte…io e 3 mie amiche aspettavamo ogni pomeriggio, sedute sempre alla stessa panchina, che passasse Carlo con i suoi amici e che ci degnasse di un saluto ( cosa che faceva sempre! )… anche se eravamo solo 3 ragazzine appena 14enni, Carlo era con noi sempre simpatico e gentile e piano piano siamo diventati amici…poi gli anni sono passati, ognuno a intrapreso la propria strada e, ovviamente, i rapporti si sono allentati ( ora ci limitavamo entrambi ad un saluto ed ad un sorriso cordiali 🙂 )….nonostante ciò mi capitava cmq di incontrare spesso Carlo in piazza, a Ceccano…era sempre con la sua Valentina…erano una coppia così unita! Non oso immaginare il dolore, la sofferenza che stia provando ora questa povera ragazza…vedere scomparire così, di botto il tuo grande amore…vedere crollare come un castello di sabbia tutti i progetti, i sogni fatti insieme…spero tanto che da lissù Carlo continui a starle accanto, a stringerla forte a se e, soprattutto, l’aiuti ad andare avanti…ciao Carlo!

    P.S. Basta con queste morti assurde dettate esclusivamente dalla fretta, dall’ impazienza e dall’onnipotenza di qualche idiota che non ha rispetto per niente e per nessuno…basta!!!!!

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