14 marzo: il giorno del pi greco


Matematici, e non solo, in festa. Oggi è il 14 marzo, 3.14 per gli anglosassoni che indicano prima il mese e poi il giorno; oggi, insomma, è il giorno del pi grego (3,1415926 eccetera; qualche lettore sarà in grado di andare più avanti a memoria, i computer più potenti calcolano circa 1.200 miliardi di cifre dopo la virgola).

La grande attesa è per il 14 marzo del 2015, alle 9:26, quando sulle radiosveglie made in Usa e Gran Bretagna compariranno numeri tali da mandare in sollucchero gli intenditori (3.14.15 9:26).

Già oggi, però, in un mondo dove ogni giorno va in crisi qualcuno degli equilibri tradizionali, è il caso di celebrare uno dei pochi punti di riferimento stabili, come ricorda anche l’immagine nella pagina iniziale di Google.

Numero tra i più fortunati nella millenaria storia della matematica, il “pi greco” muove in realtà i primi passi fra i babilonesi, che duemila anni prima di Cristo avevano calcolato come in un cerchio la lunghezza della circonferenza sia pari all’incirca il triplo del diametro. Fossero stati più precisi, oggi festeggeremmo il pi babilonese, o il pi egizio o ebreo visto che sullo stesso tema si sono scervellati tutti i popoli che si sono succeduti sul palcoscenico, allora centrale, del Vicino Oriente. A fare centro fu però Archimede di Siracusa, che indicò il valore del pi greco (o siciliano? Quantomeno magnogreco) in una forbice compresa fra 223/71 e 22/7. Il simbolo del pi greco fu introdotto solo nel 1706 dal matematico gallese William Jones, che utilizzò il pi in onore di Pitagora, trascurando Archimede.

Vista la sua lunga storia, allora, più che pi greco andrebbe chiamato alfa italiano, uno dei primi successi del made in Italy.

da Il sole 24 ore

Pubblicato il 14 marzo 2010 su Uncategorized. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 1 Commento.

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