35 mm di storia: le donne nel Risorgimento


C’eravamo anche noi: Donne e ideali risorgimentali è il tema del IV incontro di 35 mm di storia, il il seminario di studio con proiezione di citazioni cinematografiche organizzato dal Liceo Scientifico e Linguistico Statale di Ceccano, giunto alla terza edizione  intitolata “Oh mia patria sì bella e perduta – Momenti, figure, atmosfere del cinema risorgimentale italiano” e dedicata al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia  Come per il passato, il seminario è condotto da Massimo Cardillo, storico e critico cinematografico. Venerdì 15 aprile, alle 14.30, presso l’Aula Magna “Francesco Alviti” dello stesso liceo, si terrà il quarto incontro dal titolo “C’eravamo anche noi. Donne e ideali risorgimentali”, di particolare rilevanza, perché il ruolo avuto dalle donne nel processo unitario è argomento ancora poco frequentato dalla storiografia, ma molto trattato dal cinema, che ha dato vita a personaggi memorabili: dalle mogli dei rivoltosi di Bronte all’umile compagna dell’avvocato Lombardo, che l’uomo sposa poco prima di essere fucilato. Le figure femminili più emblematiche sono state già trattate nel precedente incontro a partire da celebri film: Anita (da “Camicie rosse” di G. Alessandrini-F. Rosi) nella grande prova recitativa di Anna Magnani al fianco di Garibaldi/Raf Vallone; Luisa (da “Piccolo mondo antico”, del 1941, di M. Soldati, tratto dal romanzo di A. Fogazzaro), personaggio in cui si riverbera la retorica di Regime, e che è apparso anche in una versione a colori dei nostri tempi nella fiction televisiva di C.Th. Torrini; Gesuzza, interpretata da una donna del popolo in “1860” di A. Blasetti, forse il film più bello e problematico realizzato negli anni ’30 sull’argomento; Livia (da “Senso” di L. Visconti, 1954), figura complessa sul piano psicologico, al di là degli stessi eventi storici, creata dalla penna dello scapigliato Camillo Boito. A tale proposito ha destato ampia ammirazione la performance di Claudia Marsulli, che ha dato vita proprio alla contessa Serpieri in una originale interpretazione a partire dalle pagine del racconto da cui è nato il film. Questa volta toccherà ad altri personaggi femminili che balzeranno fuori a tutto tondo dai fotogrammi di altri lavori per lo schermo, alcuni famosi come “Il Gattopardo”, altri poco noti come “Garibaldina”, “Il Dottor Antonio”, “Santo disonore”, “La cieca di Sorrento”, “L’altro figlio”, “Passione d’amore”. Loredana Rosati, allieva del liceo e altra veterana del laboratorio teatrale, leggerà le intense pagine dedicate al celebre ballo di Angelica dal capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa tradotte mirabilmente da Visconti.

Il tema affrontato da Massimo Cardillo è lo stesso che lo storico cinematografico ha presentato alla Biblioteca Nazionale di Roma, lunedì 11 aprile, nell’ambito della Settimana della Cultura del Ministero dei Beni Culturali.

Pubblicato il 13 aprile 2011 su Uncategorized. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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