Da Bruges a Ferrara, l’influenza degli artisti fiamminghi sull’Italia


Un periodo della storia italiana ha visto strettamente unite l’Italia del Rinascimento e le Fiandre: è quello che va dalla fine del ‘400 all’inizio del ‘500. Pittori, musicisti, mercanti viaggiavano da Bruges a Ferrara, a Roma, a Venezia, a Napoli e si confrontavano con gli artristi italiano, mostrando tecniche innovative e diversificate nella rappresentazione della natura e nel trattamento dei suoni musicali. Ne parlerà agli studenti del Liceo, Bernard Desauvage, esperto d’arte della città fiamminga di Bruges, la più importante città dell’europa settentrionale in quei decenni. La lectio magistralis di Desauvage avrà come centro d’attenzione l’influenza che i pittori cosiddetti “primitivi” hanno avuto su grandi artisti italiani come Antonello da Messina, il Ghirlandaio,  il Perugino fino allo stesso Raffaello.

La lectio magistralis sui pittori fiamminghi si inserisce nell’iniziativa Destinazione Europa che vede in questi giorni in corso anche uno scambio con la Francia e una stage in Spagna.

 

Pubblicato il 22 marzo 2012 su Uncategorized. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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