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Il Coro del Liceo in Incanto di Natale


Il Cantique de Jean Racine (Op.11) è un brano vocale composto da Gabriel Fauré nel 1864, all’età di 19 anni, ed è la sua  prima significativa opera scritta nell’ultimo anno di studi presso la celebre “Scuola di musica religiosa e classica” Niedermeyer di Parigi.  Originariamente composto per coro a quattro voci, quintetto a corda ed arpa come pezzo per il concorso di composizione da lui vinto e successivamente in una versione con pianoforte o organo, fu pubblicato solo 12 anni dopo ed eseguito nella versione definitiva a piena orchestra nel 1906.

Il testo, Verb égal au Trés Haut, scritto in versi dal grande drammaturgo e poeta Jean Racine fa parte dei suoi Hymnes traduites du Brèviaire romani (1688) ed è una perifrasi del canto Consors Paterni Luminis risalente al Medioevo ed attribuito, ma forse erroneamente, a S. Ambrogio, e che veniva cantato nelle prime ore del mattino del terzo giorno festivo, e cioè il martedì.

Un inno all’Onnipotente che esorta i fedeli a risvegliarsi  nella notte per pregare uniti e scacciare il sonno dell’anima che fa dimenticare le sue leggi ed implorare, con il canto, la benevolenza di Cristo.

E’ musica religiosa unica nel suo genere: Fauré intende la religione come sorgente d’amore e mai di timore o paura e ci propone un canto solenne, dolce, pacato, talora profondo e triste ma mai troppo drammatico. Una musica che, come il “Requiem”,  ispira soprattutto fede, tenerezza e meditazione, che ha destato l’ammirazione di celebri letterati contemporanei di Fauré come Proust e Verlaine e che tuttora affascina sia chi l’esegue sia chi l’ascolta.

Qui il testo in francese con la traduzione cantique