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Concilio, giovinezza della Chiesa
Fu un evento che sorprese tutti, nessuno se lo sarebbe aspettato, neppure lo stesso Giovanni XXIII. Sono chi ha vissuto il cambiamento può rendersi conto della portata dell’evento. La chiesa cattolica, con il concilio ecumenico, dimostrò di aver compreso la necessità dell’adattamento alle culture, dell’abbandono della concezione europocentrica della fede cristiana, della libertà religiosa, della proclamazione dei diritti fondamentali di tutti gli uomini. Così il prof. Giovanni Cereti, docente di ecumenismo, ha presentato il Concilio Vaticano II ai giovani del Liceo di Ceccano che hanno così scoperto uno degli eventi più importanti della storia del XX secolo.
Da quel momento, infatti, niente è stato più come prima: il prof. Cereti, insieme al quale, giovedì 8 novembre, nell’aula magna Francesco Alviti, sono intervenuti anche Elisabetta Perissinotto e Roberto Frate, ha raccontato della sua esperienza in missione, prima e dopo il Vaticano II.
Prima si trovava di fronte a comunità obbedienti e compassate, tutte prese ad imitare la liturgia occidentale, poi ha visto la gioia di poter cantare a Dio nella propria lingua e con le proprie usanze.
L’intervento del prof. Cereti ha suscitato un interessante dibattito sulla ricchezza della Chiesa, sul dialogo interconfessionale ed interreligioso, sulla ricerca della verità, sul rapporto tra chiesa e tradizione, sulla pacificazione tra le confessioni cristiane.


