Agitazioni studentesche, comunicazione ai genitori
Il comitato degli studenti ha reso noto l’intenzione della maggioranza degli allievi di protestare contro le politiche nazionali sulla scuola attraverso la forma dell’autogestione da mercoledì 12 dicembre a martedì 18, sebbene fosse stata loro offerta l’opportunità di una serie di attività organizzate in collaborazione con i docenti.
E’ possibile leggere una sintesi del loro comunicato scritto qui https://liceoceccano.com/2012/12/11/agitazioni-studentesche-un-comunicato-degli-allievi/
Il Liceo ha il dovere di informare le famiglie che di una situazione del tutto extragiuridica come quella in parola la scuola può solo prendere atto: l’”autogestione” infatti non è assolutamente autorizzata dalla scuola e si configura comunque come un elemento di interruzione della normale attività didattica. La scuola, inoltre, in questa situazione potrebbe non essere in grado di assolvere compiutamente doveri di vigilanza adeguata.
Si sottolinea, inoltre, che la posizione di responsabile delle strutture del Dirigente Scolastico impone prudenza nella concessione di aule normali, speciali o attrezzature. Si rimarca che, a salvaguardia della professionalità dei docenti e dei diritti di quegli allievi che intendono avvalersi del regolare servizio scolastico di cui il Preside è garante, non si può impedire all’insegnante lo svolgimento della propria funzione, né a gruppi di alunni, o al limite anche ad uno solo, di usufruire del diritto allo studio, costituzionalmente garantito. Si sottolinea anche che la copertura assicurativa è operante solo per quegli alunni regolarmente registrati presenti e per i quali la scuola è in grado di assolvere compiutamente i doveri di vigilanza. Gli altri alunni saranno considerati assenti dalle lezioni.
Le diverse attività della scuola, pertanto, proseguiranno regolarmente con lezioni, compiti e verifiche. Gli eventuali studenti assenti alle diverse prove non potranno chiedere che siano ripetute per loro.
Nel caso in cui si verifichi tale forma di protesta, la scuola si attende da parte delle famiglie che si facciano parte attiva per la rapida ripresa delle lezioni, perché tutti possano usufruire del servizio reso dall’Istituzione Scolastica e non vengano sottratti giorni preziosi per il lavoro curriculare.
Su questo sito le famiglie potranno trovare aggiornamenti continui su quello che accadrà nei prossimi giorni. La presidenza rimane a disposizione delle famiglie per ulteriori chiarimenti, attraverso tutti i canali disponibili.
Pubblicato il 11 dicembre 2012 su Genitori. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 2 commenti.
Gli studenti che sentono un disagio cercano nei luoghi che hanno un ruolo istituzionale un confronto. L’autogestione sembra da anni, orai, istutuzionalizzata, tanto è vero che sempre nello stesso periodo essa viene riproposta. Nulla di nuovo perciò.
Come insegnante mi rendo conto della difficoltà organizzativa di questa richiesta, ma sento forte, al tempo stesso, la necessità dei nostri giovani di divenire parte attiva del processo educativo.
Processo educativo che li vede troppo spesso meri “utenti”, semplici uditori. L’azione didattica è troppo spesso unidirezionale, non siamo ancora tutti capaci di coinvolgere gli alunni e modulare le lezioni sui reali bisogni.
Così come ho apprezzato l’azione di rivolta dei docenti di codesto Istituto e la loro “legittia” scelta al non fare nulla al di là del semplice dovuto per contratto, così chiederei agli stessi di comprendere il disagio di chi si vede, ancora una volta, sottratto il diritto ad una scuola aperta a tutti, organizzata e fattiva. Una scuola con attività tanto osannate e promesse all’atto dell’iscrizione e che si mostra ora rigida e antica.
Mio figlio iscritto in una classe prima, per la prima volta si sente parte di un gruppo studentesco e vuole fare questa esperienza. Non intendo tenerlo a casa e nemmeno piegarlo alle mie decisioni. Ho solo chiesto di organizzarsi con almeno la metà della sua classe, anche per non restare isolato ed escluso, essere insomma additato come “sfaticato” dai suaoi insegnanti.
Verrà regolarmente a scuola e deciderà stamane insieme alla sua classe cosa fare. E’ un minore che si trova all’interno del suo edificio scolastico, pertanto l’assicurazione su di lui accesa non può essere parziale. Prendo atto delle decisioni della Dirigenza, ma non credo voi possiate tenere minori nell’Istituto come fantasmi che ci sono, ma risultano assenti.
Credo invece che la vostra responsabilità “in vigilando” sussista comunque per tutta la durata delle ore di “presenza”. Se ritenuti assenti dovete avere il coraggio di allontanarli dall’Istituto.
Da parte mia,come voi, prendo atto di questa agitazione e come ogni giorno accompagnerò mio figlio presso la sua scuola.
Nel rispetto dei ruoli di ciascuno e di tutte le professionalità in quel luogo espresse.
cordialmente
Rita Irene Cipriani
Gentile Signora, intanto grazie per il commento che costituisce un utile contributo alla discussione. Lo stato di disagio degli insegnanti è profondo e a volte emerge la tentazione di tirare i remi in barca, limitandosi al mero adempimento dei doveri d’ufficio. Il Liceo di Ceccano, pur con le difficoltà di bilancio che sono proprie di ogni istituzione scolastica, cercherà di mantenere quelle attività che sono di maggiore sostegno alla vita degli allievi, come il recupero e l’orientamento,gli scambi internazionali e gli stages linguistici e diversi insegnanti stanno comunque facendo attività aggiuntive pur sapendo di non poter avere la certezza di alcuna retribuzione. Per quanto riguarda poi l’autogestione, pur nella comprensione più ampia delle ragioni degli allievi c’è da dire che era stata offerta loro la possibilità di una cogestione di questa settimana “di protesta” con una serie di attività che si sarebbero potute svolgere, in orario pomeridiano, grazie alla collaborazione di un gruppo di docenti, senza che si sottraesse tempo prezioso ai percorsi curriculari. Purtroppo non è stata accettata. Gestire questo particolare momento non è semplice: chi vive nelle scuole superiori sa che si tratta di situazioni molto delicate che fra l’altro generano divisione all’interno degli alunni. Tutti gli insegnanti, così come è stato loro ricordato dalla preside, sanno di avere la responsabilità della vigilanza che però risulta essere molto difficile, in quanto, attualmente la metà degli alunni ha dichiarato di essere in autogestione, mentre l’altra metà sta svolgendo normalmente lezione: assicurare per entrambi la vigilanza necessaria non è semplice anche perché i cosiddetti “autogestentisi” si aggirano da una parte all’altra dell’istituto. Né è possibile essere coraggiosi, cacciandoli da scuola, perché si verrebbe meno al principio generale dell’accoglienza dei minori all’interno dell’istituto. E’ una situazione molto complessa che richiede equilibrio e tanta pazienza.