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Le caprette di Alfredo
Martedì 18 mattina gli allievi del Liceo hanno incontrato l’Africa: quella vera, quella del dolore e della sofferenza, dei genocidi dimenticati, delle sofferenze ignorate. Hanno incontrato il Rwanda, il paese sconvolto dalla guerra civile che ha causato milioni di morti con altrettante vedove e orfani che muoino letteralmente di fame. E una capretta, 25 euro, è in grado di salvare subito una famiglia. Ci racconta tutto Josephine Carinci, III C
La perdita di un figlio non è un male razionale, accettabile e comprensibile. Solamente attraverso gesti e azioni che danno forza e vita si può tentare di ricostruire un’esistenza serena. Gina Fioravanti e i suoi familiari, dopo la perdita del figlio Alfredo, nel loro percorso di sofferenza hanno incontrato Padre Lorenzo Rutinduka. E’ avvenuto nel 2006 quando al Liceo di Ceccano, il padre era impegnato in una lezione ai ragazzi. Come Gina, padre Lorenzo, aveva nel cuore un dolore immenso dopo aver perso i genitori e i 5 fratelli nel genocidio del 1994. Il 1 Maggio 2006 nasce il progetto “Alfredo” per aiutare le famiglie più bisognose di Muringa e Kiziguro.
L’associazione si occupa di infondere cultura, istruzione e conoscenza ai bambini rwandesi del villaggio del padre. In quel periodo molti piccoli sono rimasti orfani, senza cibo, famiglia, scuola e casa. Il governo non si occupava di loro, fingendo di non vederli. Gina nel 2009 dopo aver inviato vari aiuti si è recata in Rwanda per visitare i luoghi dove manda sostentamenti: davanti ai suoi occhi solamente bambini che non hanno neppure il diritto di sopravvivere. Leggi il resto di questa voce


