La monaca di Monza è colpevole? Giudicare, mestiere difficile
Lo spiegherà, agli alunni del Liceo di Ceccano, la dott.ssa Paola De Santis, frusinate, giovane magistrato a Roma. L’hanno chiamata le allieve della II B impegnate in una simulazione del processo alla monaca di Monza, nel Romanzo di Alessandro Manzoni, Gertrude, nella storia Virginia de Leyva. Costretta alla monacazione, ebbe terribili vicissitudini tanto da arrivare all’omicidio: morì però in concetto di santità, nello stesso monastero in cui era arrivata a perpetrare tremendi delitti. I ragazzi si sono trasformati in giudici, avvocati, testimoni, imputata, procuratori, poliziotti ed hanno cercato di capire i vari aspetti del raggiungimento della verità
processuale per poi arrivare alla sentenza, confrontandosi passo dopo passo con il racconto che ne fa Manzoni ne I Promessi Sposi. Ed hanno sperimentato quanto sia difficile emettere un verdetto, stabilire le responsabilità personali, tener conto delle attenuanti, studiare attentamente la fattispecie del reato. Perciò hanno chiesto consiglio alla dott.ssa De Santis che ha accettato volentieri di incontrarli giovedì 8 maggio, alle ore 11 nell’aula magna Francesco Alviti che da qualche tempo si era trasformata in un’aula di tribunale. Un giudice e i ragazzi, esperimento molto interessante al Liceo di Ceccano ed anche importante per l’orientamento professionale degli allievi
Pubblicato il 6 Maggio 2014, in Convegni, Il Liceo con tag alessandro manzoni, liceo ceccano, monaca monza, paola de santis, processo. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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