Il Liceo alla Notte dei Ricercatori, secondo Sofia


di Sofia Ferracci

frascatiscUna full-immersion nel mondo della ricerca: è questa la sintesi migliore che si possa fare della Notte Europea dei Ricercatori, tenutasi a Frascati lo scorso 26 settembre. Una giornata all’insegna della scienza e della ricerca, a diretto contatto con chi lavora e dedica la sua vita a tutto questo. Noi studenti del Liceo di Ceccano abbiamo avuto l’opportunità di prenderne parte da protagonisti grazie al Piano Lauree Scientifiche svolto con l’Università di Roma Tor Vergata, che ci ha permesso di entrare nei laboratori di ricerca dove gli astrobiologi —scienziati che si occupano dello studio della vita al di fuori della Terra— studiano i cianobatteri, organismi estremamente resistenti che potrebbero sopravvivere in ambiente spaziale o marziano.
E quale occasione migliore per presentare il lavoro svolto durante il PLS se non la Notte Europea dei Ricercatori!
Ovviamente, non ci siamo limitati a mostrare ciò che abbiamo fatto e dopo aver illustrato il lavoro prodotto dalle nostre visite in laboratorio, abbiamo gironzolato in una Frascati dalle vie che odoravano di scienza e di ricerca: antropologia, chimica, frascatisc2economia, la prima cosa che abbiamo colto da questa giornata è che la ricerca non conosce confini e abbraccia tutte le discipline dove ci sono persone curiose di conoscere qualcosa di nuovo e ancora da scoprire.
Ma sicuramente l’evento clou della giornata è stato l’incontro con Paolo Nespoli presso l’Istituto di Ricerca Spaziale Europea ESA (ESRIN).

Non capita tutti i giorni di incontrare un uomo che è stato nello spazio, e questo probabilmente è già abbastanza emozionante di per sé, ma ancora più potenti sono state le parole del simpaticissimo astronauta, che racchiude in lui il senso e il fine ultimo della ricerca: sfidare i propri limiti, andare oltre, essere curiosi. Nel raccontare il proprio affascinante mestiere, Nespoli non ha tralasciato nessun dettaglio, spiegando accuratamente come lavora un astronauta, in che modo il corpo reagisce alla vita sullo spazio e innumerevoli altre cose. Ma è proprio la curiosità, quello sfidare i limiti a cui accennavamo sopra, che incita l’uomo a continuare ad andare nello spazio, a cercare ostinatamente cosa ci sia nell’infinità dell’universo, inseguendo “virtù e canoscenza” -citando Alighieri, per rimanere in tema di amanti del cielo e delle stelle- E la cosa più importante che ho capito da questa #ERN è che la ricerca in Italia non può essere trattata come un bene superfluo su cui andare sempre a tagliare, perché un Paese che non investe nella sua voglia di conoscere è un Paese che non vive, sopravvive.

qui le altre foto Frascati Scienza

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Pubblicato il 9 ottobre 2014, in liceo ceccano con tag , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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