Per non dimenticare, Giornata della Memoria 2012
La Repubblica Italiana conla Leggen. 211 del 20 Luglio2000 ha istituito la Giornata della Memoria per invitare tutti i cittadini a ricordare la “Shoah”.
Il 27 gennaio del 1945, alle ore 11,54, le truppe sovietiche entravano nel Lager di Auschwitz, rivelando al mondo l’orrore di quanto era accaduto. Tutti sono chiamati ad inchinarsi profondamente, nell’intimo, davanti alla innumerevole schiera di coloro che hanno sofferto e sono stati messi a morte per un meschino desiderio di potenza; ci viene dunque chiesto un atteggiamento di silenzio ma anche di attiva partecipazione. Il passato, infatti, non è mai soltanto passato. Esso riguarda noi e ci indica quali vie percorrere e quali evitare. Per i Ceccanesi in modo particolare la data assume un ulteriore significato, in quanto proprio il 26 gennaio del 1944, al mattino,la Chiesa di S. Maria a fiume, monumento nazionale e santuario caro alle tradizioni più antiche, fu distrutta da un bombardamento aereo. Le rovine del santuario sono rimaste impresse nella memoria viva degli abitanti di questa città come monito a che non si ripetano più stragi di questo genere.
Per queste ragioni, tutti i docenti, nella loro libertà d’insegnamento, sono invitati a dedicare lo spazio che riterranno opportuno ad approfondimenti didattici sulla Giornata della Memoria, affinché ciascuno di noi sia costruttore di pace ad iniziare dalle sue azioni quotidiane e dalle sue relazioni familiari e affettive.
Venerdì 27 gennaio, le classi prime alla I ora di lezione (fino alla fine della II ora), si recheranno in Aula Magna per assistere alla proiezione (con successivo dibattito) di opere filmiche e lavori multimediali realizzati dagli alunni del liceo. Alla IV ora di lezione (fino alla fine della V ora), poi, le classi quinte si recheranno in Aula Magna per partecipare ad una conferenza/dibattito, cui parteciperanno i docenti di Storia e Filosofia del liceo. Saranno i docenti delle rispettive classi ad autorizzare la partecipazione degli allievi a seconda delle attività programmate, tenendo conto dell’importanza della Giornata.
Alle 11,54 un minuto di silenzio ricorderà a tutti la memoria della Shoah.
Pubblicato il 24 gennaio 2012, in Uncategorized con tag ebrei, giornata della memoria, lager, liceo ceccano, memoria, memorie, nazismo, olocausto, repubblica italiana, shoah, sterminio auschwitz. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 2 commenti.
Una mia poesia……per non dimenticare!
San Lorenzo, 19 Lujo der ’43
Povera Nannarella fja de strada
cresciuta tra baracche e carcinacci,
ricordo ancora quanno l’ho ‘ncontrata
ciaveva addosso solo quattro stracci.
Era er quarantatrè…la fame nera
spigneva a compie azzioni malamente,
quarcuno volle principià ‘sta guera
ch’aruvinò er destino a tanta gente.
Er codice ‘mponeva d’ammazzalli…
ma Nannarella no, era ‘n peccato,
du’ occhi neri che…solo a guardalli
te fanno senti’ zucchero filato.
Sotto li panni zozzi e sdrucinati
c’era l’acerbo corpo de ‘na donna
così, queli bojacci assatanati…
j’hanno strappato via puro la gonna!
A turno tutto er gruppo d’esse- esse
fece la fila… una botta e via!
Io me so’ chiesto, ma come po’ esse’
che staveno a tocca’ una Giudia!
Puro la razza Ariana in de ‘sti casi
ce s’arimmischia co’ quella ‘nferiore,
co’ la capoccia dritta, in arto i nasi
so’ usciti soddisfatti da ‘n par d’ore.
Co’ la vergogna, strigne tra li denti
la rabbia d’esse “’na privileggiata”
e tra li lampi dei bombardamenti
rimpiange puro er giorno d’esse’ nata!
Da sopra la baracca de lamiera
la notte ha operto tutto er fazzoletto
e lacrime de stelle quela sera
ha pianto er celo cor dolore in petto!
Da allora, la pora Nannarella,
s’arabbbia mòrto quanno che l’abbracci
ner nosocomio fa nisconnarella…
e dondola ‘na bambola de stracci!
Sabrina Balbinetti
Una mia poesia….per non dimenticare!
SHOAH…….COME FIORI
Petali bianchi
nella notte chiusi
come a pregare
un Dio dimenticato.
Fragili steli
si piegano al passaggio
di un vento prepotente
e dittatore.
Spine di cardo
segnano la via
a ricordar
effimera esistenza.
Polline umano
semina parole
come speranza
di un cambiamento.
Sabrina Balbinetti