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Bruges mi ha insegnato
Raffaella Celani, della IV G, è tornata inq uesti giorni dal Belgio, dove ha studiato per tre mesi a Bruges, nell’ambito delle attività di scambio del Liceo. Ecco il suo primo commento
Un viaggio nasce dalla necessità di cambiare, un viaggio nasce dalla volontà di conoscere, un viaggio nasce dal bisogno di sapere.
Quando mi è stata data la possibilità di partire, grazie alla collaborazione del Liceo Scientifico e Linguistico di Ceccano e del Sint-Lodewijkscollege di Bruges, ho messo in valigia cambiamento, sapere e conoscenza e ho preso il volo.
Bruges mi ha insegnato a organizzare la mia vita, a far rientrare nel tempo di una giornata il numero massimo di cose, e nello stesso momento portarle a termine tutte senza fretta, con molta tranquillità. Non ci sono soste, non c’è riposo, si è sempre attivi.
Bruges mi ha regalato vedute meravigliose come giardini immensi di fiori di mille sfumature, case dai camini particolari, rossi, marroni, arancioni, che riscaldano i giorni freddi, mulini come carillon
Bruges mi ha insegnato a dare il bacio in segno di saluto a partire dalla guancia destra, e a contare, si perché di baci se ne danno tre in caso di formalità e uno in amicizia (e ad evitare “capocciate” nelle prime settimane)
Bruges mi ha fatto assaggiare la sua cioccolata sublime, la birra ottima, lo Stoofvlees (stufato) della nonna …
Bruges mi ha aiutata a seguire molte regole, a prestare attenzione alla bicicletta che all’improvviso era a pochi centimetri di distanza per non rischiare la vita, e fare salti atletici pur di evitarla.
Bruges mi ha mostrato come rispettare, rispettare il prossimo e soprattutto l’ambiente: i parchi, le strade, i monumenti, tutto splende…
Bruges mi ha abituata a frequentare sette ore di scuola ogni giorno, dalle 8,30 alle 16,30 circa, con una pausa di un’ora e mezza per il pranzo, e altre di due di venti minuti per la ricreazione, a spostarmi di aula in aula per ogni lezione, le lezioni erano più tecniche, pratiche, si ricevono più nozioni che concetti approfonditi.
Grazie al sig. Bernard Desauvage, che mi ha mostrato e raccontato con grande dedizione la storia dei luoghi più belli, ho conosciuto l’anima di questa città che mi ha avuta ospite per circa tre mesi. E per un turista è l’anima di un luogo a rimanere indelebile, un muro senza storia può risultare bello ma non sorprendente, e Bruges, la Venezia del Nord, è una fonte di sorprese, nucleo di storia, cultura, arte, poesia, centro di meraviglie. Leggi il resto di questa voce