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Il Giorno del Ricordo al Liceo
Riflessione, emozione, approfondimento storico, domande: questo il senso dell’incontro che stamane, 10 febbraio, ha celebrato al Liceo il Giorno del Ricordo delle Foibe e dell’Esodo dall’Istria. Sono stati gli stessi allievi ad introdurre la discussione con due studi, uno di Marta Palombi, per un quadro storico complessivo e per rispondere alla domanda sul silenzio di 50 anni sui fatti d’Istria ed un altro di Roberta Trochei con le storie più significative delle vittime delle foibe. Al lavoro introduttivo ha fatto seguito il dibattito fra gli allievi, centrato sul riuscire a capire il perchè del silenzio e poi, soprattutto, su cosa possa fare un ragazzo di fronte a tragedie così grandi: gli studenti hanno ricordato come la Shoah, le foibe non siano fatti lontani dalla nostra esperienza ma potrebbero coinvolgerci in ogni momento.
Qui il lavoro introduttivo di Marta Palombi
In ricordo delle vittime delle foibe
Secondo le indicazioni della Legge 30 marzo 2004, n.92, il Liceo di Ceccano celebra il
Giorno del Ricordo
al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Si è trattato di una tragedia consumata su due fronti: eliminazione fisica e esodo.
Le uccisioni e il fenomeno dell’esodo, determinato questo sia dal terrore psicologico delle foibe sia dalle deportazioni e dalla perdita della cittadinanza e della propria cultura, hanno riguardato indistintamente militari e civili. La celebrazione del Giorno del Ricordo, il 10 febbraio 2014, recuperando una parte della storia del popolo italiano, può essere l’occasione per conoscere e per capire.
Tutti gli insegnanti vorranno dedicare, nella libertà d’insegnamento, i momenti di riflessione che riterranno opportuni. In maniera particolare la celebrazione ci sarà in aula magna nelle prime due ore dello stesso giorno.
Alle ore 12, un minuto di silenzio ricorderà tutte le vittime.
Qui un libro gratuito sulla storia delle foibe
e qui altri materiali
Il campo delle Fraschette, profughi nella nostra terra
Venerdì 15 febbraio 2013 i ragazzi del Liceo incontreranno una realtà sconosciuta alla maggior parte dei giovani della nostra terra: il Campo di internamento di Alatri, in località Le Fraschette. Il campo fu istituito nel 1941 dalle autorità militari del regime fascista ed entrò in funzione il 1 ottobre 1942 per rimanere attivo fino al 19 aprile 1944. Benché progettato per ospitare prigionieri di guerra, finì per diventare luogo di internamento di civili per lo più slavi e greci, e delle altre popolazioni direttamente in guerra con l’Italia. Inizialmente accolse 780 persone di origine anglo-maltese. Prima della fine del 1942 giunsero dall’isola di Meleda, in Dalmazia, altre 2300 persone. All’inizio del 1943 si toccarono le 5500 unità con l’aggiunta di Croati, Montenegrini, Albanesi e tripolini italiani.
Le situazioni igieniche erano pessime, in parte legate al sovraffollamento, in parte legate alla precarietà della struttura costruita in grande fretta;
Su questa situazione critica intervenne anche monsignor Edoardo Facchini, vescovo di Alatri, che si prese a cuore la sorte dei prigionieri, in particolare delle molte donne e bambini che erano ospitati alle Fraschette. Nel dopoguerra le strutture vennero riconvertite per dare momentanea accoglienza ai profughi italiani di Istria, Dalmazia ed Africa.
Ad illustrare a storia del Campo delle Fraschette sarà il dott. Giulio Rossi del Comitato Le Fraschette. Con lui ci saranno anche alcuni giovani architetti che stanno redigendo il programma di restauro per una parte delle strutture del campo. L’iniziativa si svolge nell’ambito della manifestazione per il Giorno del Ricordo e si svolgerà nell’aula magna Francesco Alviti, alle ore 11 di venerdì 15 febbraio.