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Docenti a scuola di nuove tecnologie, in cattedra gli studenti
Erano in tanti, i prof, stamane al Liceo di Ceccano, a studiare Google classroom, la nuova piattaforma didattica a disposizione di docenti e studenti: ma il mondo sembrava rovesciato, gli insegnanti fra i banchi e gli studenti in cattedra per aiutare i professori ad orientarsi nelle proposte che le nuove tecnologie offrono alla scuola e alla didattica. Così Damiano, Valentino, Roberto, Diego si sono seduti a fianco dei docenti del Liceo di Ceccano per condividere con loro le esperienze, le scelte, le tecniche di google classroom: creare una classe, invitare gli studenti, mandare messaggi, preparare un compito, inviarlo agli allievi, stabilire una scadenza, verificare quanti abbiano consegnato e quanti no, avere tutti i compiti condivisi su drive, assegnare le valutazioni… Su questo stanno preparandosi i docenti del Liceo che intendono utilizzare il nuovo strumento che Google ha messo a disposizione delle scuole che già abbiano adottato le Google apps for education. E gli studenti, in questo caso gli amici dell’Associazione Sirio, hanno messo a disposizione dei docenti le loro competenze specifiche nell’ambito di una
interessante metodologia che punta a valorizzare appunto le abilità degli studenti in un mondo sempre più teso alla collaborazione e alla condivisione delle esperienze. Da tanto tempo, al Liceo di Ceccano, le competenze degli allievi sull’informatica e sulle nuove tenologie vengono valorizzate. Una notevole parte del livello organizzativo del Liceo 2.0 vede i ragazzi protagonisti delle diverse modalità. Il prossimo anno vedrà in campo anche il gruppo Teachers aid, sostegno ai docenti nell’utilizzo delle nuove tecnologie, in cui un gruppo di studenti del Liceo sarà sempre pronto, anche durante l’orario antimeridiano ad aiutare i docenti nell’utilizzo di computer, internet, google apps e classroom. In ogni classe, ci saranno due allievi sempre pronti ad intervenire in caso di necessità.
Qui un filmato su Google classroom
Al lavoro per progettare il futuro grazie ad hang out e alla banda ultralarga
Gruppo di lavoro con teleconferenza al Liceo: ecco gli strumenti della banda ultralarga; persone in diverse sedi hanno partecipato stamattina al gruppo di lavoro ricerca e sviluppo per l’utilizzo delle nuove tecnologie. Alcuni erano fisicamente presenti nell’ufficio della preside, altri collegati con hang out. Un modello replicabile per tante riunioni e tante attività didattiche.
Il Liceo in finale per il Global Junior Challenge
Il Liceo è stato prescelto come finalista per il Global Junior Challenge per l’integrazione delle nuove tecnologie nella didattica: la cui premiazione ci sarà in Campidiglio a Roma, nella Sala della Protomoteca, venerdì 19 ottobre 2012 alle ore 10. Il Premio ha come scopo quello di evidenziare i progetti più innovativi nell’uso delle nuove tecnologie. Protagonisti del concorso sono scuole, associazioni, istituzioni pubbliche e private, cooperative, università, aziende e singole persone provenienti da ogni parte del mondo che hanno realizzato progetti che prevedono l’uso delle nuove tecnologie (internet, la realtà virtuale e i sistemi multimediali) a fini educativi. I progetti candidati arrivano da tutto il pianeta, dal Nepal al Perù passando per il Malawi. 19 i paesi di provenienza dei progetti finalisti, con molte collaborazioni transnazionali. Anche l’Africa più povera ha voluto far sentire la propria voce: tra i progetti africani candidati, molti provengono dai paesi a più basso reddito.
E il Liceo è stato scelto insieme con 11 scuole di tutto il mondo per il suo rapporto con le nuove tecnologie e gli strumenti più utilizzati dai ragazzi, i nativi digitali. Cinque le tipologie di premi previsti, consegnati dal vicesindaco di RomaSveva Belviso alla presenza del presidente della Fondazione Mondo Digitale Gennaro Sangiuliano: il premio del Global Junior Challenge(una medaglia raffigurante la lupa etrusca con Romolo e Remo, simbolo della fondazione della Città di Roma) ai progetti vincitori selezionati tra tutti i partecipanti; il premio del Presidente della Repubblica (sei medaglie d’argento) ai progetti più innovativi realizzati dalle scuole italiane; Small Fund Award per i progetti provenienti dai Paesi in via di sviluppo e il premio “i-Prof” assegnato da Intel Italia – che donerà al docenteche ha realizzato l’idea più innovativa un portatile di ultima generazione e ilviaggio premio al Forum UNAOC di Vienna in collaborazione con UNAOC. Un progetto ambizioso come il GJC si avvale di una fitta rete di partnership, tra queste la rivista La Scuola Possibile, media partner dell’evento.
La selezione per la finale conferma il grande impegno profuso in questi anni dal Liceo per le nuove tecnologie nella didattica e nell’organizzazione scolastica. Il progetto presentato dal liceo si chiama Vivere, studiare, sognare cliccando e si basa sul fatto che gli adolescenti che oggi frequentano la scuola sono diversi da quelli di alcuni anni fa: il loro rapporto con le nuove tecnologie, nativi digitali, li ha cambiati profondamente modificando la stessa antropologia, con nuovi metodi di apprendimento, di comprensione del reale, di strutturazione stessa del pensiero. La scuola deve aprirsi ai nativi digitali con la capacità di ripensarsi completamente. Il progetto può essere letto interamente qui 948
Studiare con youtube
Un’altra ottima risorsa per migliorare gli apprendimenti e, per chi insegna, per integrare la didattica. Esiste un canale youtube chiamato scuolainterattiva su cui trovare presentazioni di argomenti attraverso mappe e animazioni. I creatori del canale presentano così il loro lavoro:
“La nostra missione è facilitare l’apprendimento di concetti complessi […]
Le nostre mappe non sono il tutto, se ti fermi ad esse ti fermi alla superficie; ma da qualche parte bisogna pur cominciare…”
Educare 2.0, un computer ad ogni alunno
Un computer per ogni alunno, la scuola a fianco dei nativi digitali. Imparare con smartphones e notebooks; il telefonino cessa di essere il nemico della scuola, ma diventa strumento didattico: dammi uno smartphone e ti cambierò la scuola, una rivoluzione digitale per reggere il passo del cambiamento. Sono stati consegnati agli allievi i computers acquistati grazie al contributo di 15 mila euro che il Liceo di Ceccano ha avuto per far sì che una delle sue classi sperimenti appieno le nuove tecnologie nella didattica. L’Istituto Fabraterno è una delle 12 scuole del Lazio cui è stato finanziato il progetto Cl@sse 2: nella provincia di Frosinone, hanno avuto il contributo soltanto il Liceo Classico di Cassino e l’Itis di Frosinone. L’idea fondamentale sta nel fatto che non è sufficiente introdurre i mezzi, le tecnologie, per determinare un cambiamento, ma quello che conta è il modo di far lezione degli insegnanti.
Le nuove tecnologie entrano nella scuola come nel resto del mondo come quotidianità del lavoro didattico e non percepite invece come un’invasione aliena, come uno dei tanti “video giochi” .
Un concetto semplice insomma: gli alunni non sono contenitori da riempire ma soggetti del loro apprendimento che, svolto in gruppo, ha bisogno di guide. I ragazzi di oggi sono digital natives, per i quali l’uso delle tecnologie informatiche è elemento quotidiano dell’esistenza, una sorta di protesi delle quali non sanno più fare a meno. La trasformazione riguarda essenzialmente gli ambienti di apprendimento che diventano quelli normali in cui vivono i ragazzi. E’ stato perciò formato un consiglio di classe con insegnanti tutti abili nell’uso delle nuove tecnologie. Due di loro sono addirittura docenti in corsi di formazione per docenti.